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Sophie Marceau

50 anni per Sophie Marceau, gli anni passano ma l’attrice francese mantiene intatto il suo fascino.

Sophie Marceau – nome d’arte di Sophie Danièle Sylvie Maupu Parigina doc, classe 1966, una bellezza dolce e semplice e un sorriso inconfondibile che negli anni non è cambiato di una virgola e l’ha portata a diventare uno dei personaggi icona di Francia tanto da incarnare, come modella, il volto di Marianne, l’emblema nazionale.

Pare che il segreto della sua bellezza sia il fatto che lei non ci abbia mai pensato più di tanto: «non mi è mai importato molto, tutto sommato mi sono sempre piaciuta e sempre mi piacerò», ha dichiarato in un’intervista di recente, «anche con qualche ruga in più e qualche ammiratore in meno»

Il suo ruolo più famoso lo ebbe quando ne aveva 14 nel 1980 fu infatti scelta per interpretare “Vic” Berreton, la protagonista di Il tempo delle mele, quel film che basta pensarci e subito viene da cantare “Reality” di Richard Sanderson (“Dreams are my reality / The only kind of real fantasy”).

Dopo quel film Marceau recitò anche il Il tempo delle mele 2, del 1982, diretto da Claude Pinoteau, lo stesso regista del primo. Nel 1983 vinse il premio César – il più importante premio del cinema francese – come miglior attrice promettente e poi fu abbastanza brava a uscire da quel ruolo: negli anni ha avuto parti difficili e complicate, ha scritto libri e sceneggiature, e ha pure provato a fare la cantante.

È da quasi quarant’anni che Marceau è “quella di Il tempo delle mele“, ma è anche vero che ce l’ha messa tutta per non restare solo quella.

Sua mamma lavorava in un centro commerciale e suo padre – che aveva combattuto la guerra d’Algeria – faceva il camionista. Quando lei aveva nove anni divorziarono e lei andò a vivere con il padre. Ci sono due versioni prevalenti su come a 14 anni divenne l’attrice protagonista di uno dei film amorosi più famosi di sempre: è certo che Pinoteau – il regista del film – organizzò dei provini per trovare ragazze “normali”, non attrici famose; non è chiaro se Marceau decise di andare al provino per sua convinzione o perché convinta dagli amici.

Dopo quei due film, quando ancora aveva 16 anni, Marceau e la sua famiglia spesero un milione di franchi – che oggi sarebbero pari a circa un milione e mezzo di euro – per prendere il controllo del suo contratto, che era gestito dalla Gaumont, un’importante casa cinematografica francese. Verso la metà degli anni Ottanta, Marceau si fece notare in Police – un film drammatico con Gérard Depardieu – e Amour braque – Amore balordo, un film commovente e sentimentale del regista polacco Andrzej Żuławski: recitò per lui anche in altri film e i due ebbero una relazione.

Nel 1986 tornò a recitare in un film di Pinoteau: il titolo francese era L’étudiante (“la studentessa”) ed era una storia nuova e diversa rispetto a quella raccontata nei due Il tempo delle mele. Come titolo del film in Italia si scelse Il tempo delle mele 3 : cose di marketing. Negli anni Novanta Marceau recitò in Braveheart, Marquis, Sogno di una notte di mezza estate, Anna Karenina (uno dei suoi ruoli più valutati), Al di là delle nuvole di Michelangelo Antonioni e in Il mondo non basta, uno dei film in cui James Bond era interpretato da Pierce Brosnan.

Nel 2002 Marceau diresse Parlami d’amore, un film in parte autobiografico, e nel 2007 diresse, scrisse e interpretò il thriller Trivial.

Marceau ha due figli e dal 2012 al 2014 è stata spostata con l’attore Christopher Lambert.