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Cinema: “Walk with me – il potere della mindfulness”

Narrato dalla voce del candidato all’Oscar Benedict Cumberbatch “Walk With Me” è un viaggio nel microcosmo della comunità monastica del maestro Zen Thich Nath Hanh, che insegna l’antica arte della meditazione buddhista oggi nota come Mindfulness.

Realizzato nel corso di tre anni, il film racconta per la prima volta dall’interno la vita quotidiana di un monastero Zen del XXI secolo, nel quale un gruppo di occidentali dalle più diverse provenienze ha scelto di ricominciare a vivere impostando la propria vita su nuovi valori, capaci di aprire inedite prospettive spirituali.

«Uno dei più rilassanti film documentari che si possano mai vedere è “Walk with Me,” testimonianza della vita dei buddhisti zen e della loro comunità di Plum Village in Francia. Il film è un brano di cinema intensamente meditativo, che usa atmosfere create grazie alle immagini immobili di monaci e monache in silenzio e al notevole sound design del mondo intorno a loro.

Non ci sono personaggi ma visi ricorrenti, e solo nella seconda parte inizia a rivelare da dove provengano queste persone, i loro diversi percorsi e paesi di provenienza. Ora tutti vivono in un chiaro e curioso stato di contentezza.

Il racconto è dato dalla voce di Benedict Cumberbatch, (…) un altro ingrediente che contribuisce alla serenità del progetto, trasmettendo un senso di poesia senza fine attraverso il suo tono baritonale, pieno di consapevolezza, delicatezza e calore. Che il suo coinvolgimento nel film sia collegato o meno al suo lavoro in “Doctor Strange”, Cumberbatch è una presenza gradita per un film che parla di condivisione dell’esperienza.

Benché sia più un film di osservazione che un film che cambia la vita, “Walk with Me” è uno spettacolo unico, specialmente quando esplora il potere del silenzio e della chiarezza mentale».
(Nick Allen, rogerebert.com)

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Julia Butterfly Hill

Luna è un’antica sequoia alta più di 70 metri, minacciata di taglio da una industria del legno, che ha acquistato il bosco e vuole eliminarlo.

Ma sui suoi rami sale un angelo custode, o meglio, una farfalla custode: si chiama Julia Hill.

È una giovane ambientalista americana, che resterà ancorata a quelle fronde millenarie per salvarle per ben 738 giorni.

Siamo nel 1997, un gruppo di attivisti protesta contro la distruzione degli alberi.

Coraggiosa e determinata, Julia si offre volontaria per salire su uno degli alberi più alti, nella speranza di fermare il cosiddetto “taglio a raso”, ovvero il taglio di alberi di tutte le età e dimensioni, per poi bruciare l’intera area.

Sa fin da subito che l’unico modo per ottenere l’attenzione mediatica e pubblica sarebbe stato quello di battere il record di permanenza su un albero, fermo a 42 giorni.

E questo è esattamente quello che fa. Dopo 100 giorni trascorsi su Luna, Julia è su tutti i giornali per spiegare l’importanza di salvare questi alberi. Soprannominato “Butterfly”, trasmette senza sosta questo messaggio e condivide col mondo la sua conoscenza sulle antiche sequoie.

Il viaggio intrapreso è estremamente difficile, fatto di privazioni, condizioni climatiche avverse, vento costante, freddo e pioggia. Anche il personale della Pacific Lumber si adopera per rendere il suo soggiorno ancora meno sopportabile, con vessazioni, luci per non farla dormire e persino uso di spray al pepe. Ma Julia resiste, combattendo taglialegna e solitudine allo stesso tempo per la sua nuova amica Luna, con cui man mano diventa un tutt’uno.

Dopo 738 giorni, il 18 dicembre 1999, Julia finalmente mette i piedi sul terreno.

L’azienda si è arresa e l’albero è salvo. “Mi stavo lasciando il miglior maestro e amico che abbia mai avuto. La persona che era salita e quella che era scesa erano così profondamente diverse che non ero sicura di riuscire ad affrontare il ritorno alla vita nel mondo. Non avevo toccato la terra per due anni e otto giorni”, racconta la donna.

Julia Hill, meglio conosciuta come Julia Butterfly Hill (Mount Vernon, 18 febbraio 1974), è un’ambientalista e scrittrice statunitense. È diventata nota perché è rimasta per 738 giorni nella foresta di Headwaters, situata nella contea di Humboldt (California), dal dicembre del 1997 al dicembre del 1999, su di una sequoia a circa 55 metri[1] di altezza per impedirne l’abbattimento da parte della Pacific Lumber Company. Ha raccontato la sua permanenza sull’albero nel libro The legacy of Luna (Luna è il nome dato alla sequoia), tradotto in italiano con il titolo La ragazza sull’albero.

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