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[:it]<h2>Carla Fracci torna a ballare! </h2>

«Vorrei promuovere la danza e portarla a tutti, anche ai giovani con progetti come questo». Così aveva detto Carla Fracci presentando lo spettacolo che sabato 30 settembre l’ha riportata a ballare sulle punte, a 81 anni, allo StradivariFestival di Cremona.

<strong>La celebre étoile si è esibita in uno spettacolo in prima assoluta, «Danza e musica per Stradivari» ispirato al famoso liutaio italiano (nato nel 1644 a Cremona, dove morì nel 1737), ideato dal marito Beppe Menegatti.</strong>

Legatissima a Cremona e ai ricordi d’infanzia trascorsa a Volongo in campagna dalla nonna Argelide «dove ho imparato il senso del lavoro e l’onestà» Carla Fracci ha danzato nello spazio scenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi, sulle note del prezioso violino Stradivari Maréchal Bertier 1716 di Anna Tifu, che ha scandito la colonna sonora su musiche da Bach – con la celebre «Ciaccona in re minore» – a Berio. All’attore Lorenzo degl’Innocenti è stato affidato il compito di tenere il filo della narrazione attraverso citazioni letterarie che vanno da Dostoevskij ad Alda Merini. Per questo speciale ritorno sulle scene, Carla Fracci ha avuto al suo fianco i primi ballerini Anbeta Toromani e Alessandro Macario, oltre a un cast di giovani provenienti dalle compagnie Dansepartout e Dancestudio, tra i quali Giordano Bozza, Paolo Buonfiglio,Antonio Leone, Domenico Pisapia e Alessandro Borrelli.

Il ritorno sulle scene di Carla Fracci è stato soltanto una delle punte di diamante dello STRADIVARIfestival, che per l’edizione 2017 mette in cartellone star come Ezio Bosso, Sergej Krylov, Uto Ughi, Mischa Maisky, Shlomo Mintz, Francesca Dego. Il cambio alla direzione artistica — Roberto Codazzi ha sostituito Francesca Colombo — non ha stravolto il filo conduttore di una rassegna nata per esaltare gli strumenti ad arco.[:en]

Julia Butterfly Hill

Luna è un’antica sequoia alta più di 70 metri, minacciata di taglio da una industria del legno, che ha acquistato il bosco e vuole eliminarlo.

Ma sui suoi rami sale un angelo custode, o meglio, una farfalla custode: si chiama Julia Hill.

È una giovane ambientalista americana, che resterà ancorata a quelle fronde millenarie per salvarle per ben 738 giorni.

Siamo nel 1997, un gruppo di attivisti protesta contro la distruzione degli alberi.

Coraggiosa e determinata, Julia si offre volontaria per salire su uno degli alberi più alti, nella speranza di fermare il cosiddetto “taglio a raso”, ovvero il taglio di alberi di tutte le età e dimensioni, per poi bruciare l’intera area.

Sa fin da subito che l’unico modo per ottenere l’attenzione mediatica e pubblica sarebbe stato quello di battere il record di permanenza su un albero, fermo a 42 giorni.

E questo è esattamente quello che fa. Dopo 100 giorni trascorsi su Luna, Julia è su tutti i giornali per spiegare l’importanza di salvare questi alberi. Soprannominato “Butterfly”, trasmette senza sosta questo messaggio e condivide col mondo la sua conoscenza sulle antiche sequoie.

Il viaggio intrapreso è estremamente difficile, fatto di privazioni, condizioni climatiche avverse, vento costante, freddo e pioggia. Anche il personale della Pacific Lumber si adopera per rendere il suo soggiorno ancora meno sopportabile, con vessazioni, luci per non farla dormire e persino uso di spray al pepe. Ma Julia resiste, combattendo taglialegna e solitudine allo stesso tempo per la sua nuova amica Luna, con cui man mano diventa un tutt’uno.

Dopo 738 giorni, il 18 dicembre 1999, Julia finalmente mette i piedi sul terreno.

L’azienda si è arresa e l’albero è salvo. “Mi stavo lasciando il miglior maestro e amico che abbia mai avuto. La persona che era salita e quella che era scesa erano così profondamente diverse che non ero sicura di riuscire ad affrontare il ritorno alla vita nel mondo. Non avevo toccato la terra per due anni e otto giorni”, racconta la donna.

Julia Hill, meglio conosciuta come Julia Butterfly Hill (Mount Vernon, 18 febbraio 1974), è un’ambientalista e scrittrice statunitense. È diventata nota perché è rimasta per 738 giorni nella foresta di Headwaters, situata nella contea di Humboldt (California), dal dicembre del 1997 al dicembre del 1999, su di una sequoia a circa 55 metri[1] di altezza per impedirne l’abbattimento da parte della Pacific Lumber Company. Ha raccontato la sua permanenza sull’albero nel libro The legacy of Luna (Luna è il nome dato alla sequoia), tradotto in italiano con il titolo La ragazza sull’albero.

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