Berlinguer – La grande ambizione
Enrico Berlinguer, a 40 anni dalla morte, diventa ora il cuore e centro del film Berlinguer. La grande ambizione, titolo d’apertura della Festa del Cinema di Roma 2024 – dal 31 ottobre al cinema – che vede la regia di Andrea Segre e un ispirato Elio Germano nei panni del protagonista.
La pellicola si apre innanzitutto con una frase di Antonio Gramsci, “Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è indissolubile dal bene collettivo”.
Primi anni Settanta. Enrico Berlinguer assiste al tramonto dell’ideologia di Salvador Allende e delle speranze del popolo cileno, soffocate dal regime di Augusto Pinochet. La sua idea è quella di “trasformare l’intera struttura economica e sociale” del Paese, ponendo fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo – in particolare quello dei datori di lavoro sui lavoratori.
Questo film ripercorre la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, sfera privata e sfera collettiva erano legati indissolubilmente. Racconta la sfida del segretario comunista di coniugare democrazia e socialismo, libertà e giustizia.
Il racconto diretto da Andrea Segre ripercorre tutto quanto, dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraversando anche le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, senza tralasciare le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
La grandezza di questo film la si può trovare immediatamente, anche solo a una prima occhiata, a partire dalla sua locandina: il poster di presentazione di Berlinguer – La grande ambizione mostra un uomo di spalle, mentre parla a quello che è il “suo popolo”. Nulla di inventato, nulla di artefatto: la locandina riprende, citandola paro paro in maniera davvero magnifica, una storica fotografia scattata da Luigi Ghirri. Era il 18 settembre 1983 e Berlinguer si trovava alla Festa nazionale dell’Unità a Reggio Emilia, dove settecentomila persone convennero nell’arena del Campo Volo.